
Simpaticissimo post di Linda Ranalli sul nostro gruppo FaceBook.
La tradizione vuole che l’amatriciana derivi da Amatrice, ma in molti pensano venga da matrice cioè il timbro posto sul guanciale. Un detto civitavecchiese diceva: la ruffiana dell’amatriciana è la cipolla che però nella ricetta originale non è prevista; ma il gusto e la fantasia in cucina fanno da padroni e a volte anche da poeti.
L’AMATRICIANA DI ALDO FABRIZI
“Soffriggete in padella staggionata…, cipolla, ojo, zenzero infocato, mezz’etto de guanciale affumicato e mezzo de pancetta arotolata. Ar punto che ‘sta robba è rosolata, schizzatela d’aceto profumato e a fiamma viva, quanno è svaporato mettete la conserva concentrata. Appresso er dado che jè dà sapore, li pomodori freschi San Marzano, cò un ciuffo de basilico pè odore. E ammalappena er sugo fa l’occhietti, assieme a pecorino e parmigiano, conditece de prescia li spaghetti”
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