
• baccalà
• pomodori
• sedano
• ravanelli
• pepe nero
• olio
• limone
• aglio
• cipolla
• erbe aromatiche
• prezzemolo
Preparazione
Tenere in ammollo il baccalà sotto un filo d’acqua continuo per parecchie ore fino alla completa perdita del sale. Quindi togliere la pelle e le spine, dividerlo in sottili filetti e condirlo con pomodori, olive, cipolla ed aglio, cuori di sedano, sale, pepe ed erbe aromatiche a piacere. Aggiungere olio extra vergine d’oliva e, dopo averlo fatto insaporire, servirlo freddo.
In ambienti legati al mondo della ristorazione si è cercato, recentemente, di
accreditare la denominazione, forse ritenuta piu corretta, di “baccalà
spinuzzato” (con la “u”). Nessuno dei due aggettivi, spinozzato e spinuzzato,
rientra però nel vocabolario italiano, come del resto non vi rientrano i verbi
spinozzare (privare delle spinozze) e spinuzzare (privare delle spinuzze) da cui
dovrebbero derivare gli ipotetici participi passati spinozzato e spinuzzato. Non
si può tuttavia ignorare la consolidata tradizione locale che per questo
popolarissimo piatto vuole la definizione di “baccalà spi- nozzato”, tenendo
anche presente che il sostantivo spinozza (composto da spina con il suffisso
accrescitivo -òzzo) appare in definitiva più corretto di spinuzza (composto da
spina con il suffisso vezzeggiativo -uzzo) in considerazione della particolare
morfologia della lisca o spina del baccalà. Continuiamo pertanto a chiamare la
pietanza nello stesso modo dei nostri genitori, e, come sicuramente facevano
anche loro, nelle occasioni in cui necessita usare un perfetto stile italiano
ricorriamo magari ad una espressione generica del tipo “insalata di baccalà
crudo” aggiungendo eventualmente, se si ritiene opportuno, la precisazione
“detta a Civitavecchia ecc.”.
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