
Mangiando con i miei colleghi o con amici mi è capitato di notare i differenti modi di augurare un buon pasto ai propri commensali ed i relativi dibattiti nati sull’argomento: Buon appetito e buon pranzo? Stando al galateo ( che in alcuni casi andrebbe secondo me rivisto) dire buon appetito è da maleducati mentre l’augurio corretto sarebbe buon pranzo.
Sembra che a bandire l’uso di “buon appetito” sia stato l’avvento della forchetta. Gli aristocratici ed i borghesi quando sostituirono alle mani la nuova posata decisero di enfatizzare il distacco dal cibo, bandendo l’uso di buon appetito, perché dirlo sottintendeva la “necessità” di cibarsi, rapportandosi all’animale.
Se analizziamo la parola e sostituiamo appetito con un suo sinonimo, ad esempio “fame”, non possiamo che dare ragione al galateo. Però bisogna dire che vista la radicata propensione di dire buon appetito, trovo di cattivo gusto correggere qualcuno che prova ad essere cordiale augurandoci un buon pasto, anche se lo fa nel modo meno corretto.
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